Ciao ! sono Laura!

un appassionata di cucina e sopratutto di quella facile e veloce.

Salernitana di nascita, Torinese di adozione e Milanese per necessità,

Salerno in adolescenza, Torino come  giovane donna, Milano come donna adulta.

Questo blog nasce dal desiderio di condividere, di conoscere persone nuove con le quali scambiarsi idee, opinioni e consigli

Le ricette di qs blog sono spesso semplici-.

Per chi desiderasse mettersi in contatto con me, la  mia mail è: lorystan@hotmail.com

Perchè il nome carta da zucchero?

Il color cartadazucchero è il colore per descrivere la carta che si usava verso la metà del 1900, quando lo zucchero si vendeva a peso, incartato in una carta di colore azzurrino.

Pare che la colorazione servisse a mascherare eventuali macchie o discolorazioni dovute al processo artigianale di fabbricazione della carta e ad esaltare il colore dello zucchero che all'interno di questo involucro azzurrino appariva piu bianco, è un colore che mi piace molto, mi da pace e serenità, per questo ho deciso di intitolare cosi il mio blog.

Quel bel profumino mattutito di pomodoro...che ti fa venire voglia di mangiare pasta al sugo già alle otto del mattino.

 

Matilde Serao, scrittrice napoletana (1856-1927), presa dalla foga creativa delle sue Leggende napoletane, attribuisce la nascita dei maccheroni col pomodoro ad un mago, il Mago Chico.

 

Si parla di odori e ricordi involontari, Marcel Proust ne parla col il ricordo delle "maddalene" (dolcini particolar a forma di barchetta) che mangiava da piccolo :

“Una sera d’inverno, appena rincasato, mia madre accorgendosi che avevo freddo, mi propose di prendere, contro la mia abitudine, un po’ di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, mutai parere. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati maddalene, che sembrano lo stampo della valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo.

Poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto della maddalena.

Appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me;

Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta ? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della maddalena. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura.

Da dove veniva ? Che senso aveva ? Dove fermarla ? Bevo una seconda sorsata, non ci trovo più nulla della prima, una terza che mi porta ancor meno della seconda.

E tempo di smettere, la virtù della bevanda sembra diminuire”.

 

Nei miei ricordi involontari c'è  un posto al mondo dove tutti gli odori e i ricordi della mia vita si riuniscono,  tra grida e sorrisi di bambini.

La cucina della nonna! dove tra assaggi, chiacchiere e rimproveri passava la mia fanciullezza.

Come mi ha detto un amico si parla di: " ricordi che riportato all'atmosfera familiare domenicale di una volta ... un emozione tra odori sapori e ricordi sull'onda di una dolce nostalgia di momenti vissuti da tramandare come un tesoro"

Laura